Carne sì, carne no e l’OMS

Da quarant’anni in qua ho parlato e scritto sui problemi derivanti dal consumo di carne e derivati, sul contenuto di mercurio nei pesci di una certa taglia… ebbene non so se sono state le azioni e le riflessioni di tanti come me a portare ad analizzare il problema della carne quale alimento, ma sono felice dei risultati della ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha iniziato a informare le persone sui rischi correlati al suo impiego.
Non è l’uso saltuario di una fetta di salame a far iniziare un processo degenerativo e nemmeno una bistecca al mese o un wurstel ogni qual tanto, bensì l’uso quotidiano continuato nel tempo.
La strada è ancora molto lunga poiché il problema non sta soltanto nel non cibarsi di carne, ma anche nell’uccisione di milioni di esseri animali. Perpetrare questi delitti, questi “animalicidi”, fa dell’uomo un essere niente affatto intelligente e ancor meno riflessivo.
Chi uccide istiga all’uccisione e, anche se in anticipo di 50 anni, posso affermare che le brutalità e le uccisioni di animali provocano onde di violenza che si propagano ovunque.
Tali nuvole nere, tali onde stimolano molto fortemente l’inconscio umano e, se si tratta di uomini di scarsa cultura, eccoci di fronte a migliaia di omicidi, donnicidi, infanticidi e a guerre che coinvolgono milioni di persone.
Troverete qualcosa su questo nei miei libri Alimentazione naturale tra sogno e realtà (Franca e Nevio Sgherla) e Nutrizione Cosciente (Nevio Sgherla) editi da Il Settimocielo.

Tornando a quello che è più immediato comprendere, direi che finalmente è crollato il falso mito delle proteine “nobili” della carne. Schiere di medici hanno continuato a ripetere che la carne è un alimento al quale non si poteva rinunciare perché conteneva tutti gli aminoacidi essenziali, e per il suo contenuto minerale (specialmente per il ferro) indispensabile a tutti e in special modo alle donne e a tutte le persone anemiche.

Ora (c’erano anche prima, ma ora viene riconosciuto) si potranno trovare le proteine nei legumi, nello yogurt, nei formaggi di capra e pecora, nella frutta e in molte verdure.
Finalmente i macrobiotici, i vegetariani e i vegani non verranno più guardati con sufficienza dalla classe medica.

È un vero trionfo che porterà, se le indicazioni dell’OMS verranno seguite dai più, a una vera e pacifica rivoluzione gastronomica, terapeutica e culturale.
I benefici si coglieranno nel tempo, ma non occorrerà aspettare secoli. Naturalmente per i “sotutto” non cambierà nulla: gli irriducibili della fiorentina, del wurstel e dell’insaccato non hanno la forza di volontà che serve a cambiare.

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