Carne sì, carne no e l’OMS

Da quarant’anni in qua ho parlato e scritto sui problemi derivanti dal consumo di carne e derivati, sul contenuto di mercurio nei pesci di una certa taglia… ebbene non so se sono state le azioni e le riflessioni di tanti come me a portare ad analizzare il problema della carne quale alimento, ma sono felice dei risultati della ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha iniziato a informare le persone sui rischi correlati al suo impiego.
Non è l’uso saltuario di una fetta di salame a far iniziare un processo degenerativo e nemmeno una bistecca al mese o un wurstel ogni qual tanto, bensì l’uso quotidiano continuato nel tempo.
La strada è ancora molto lunga poiché il problema non sta soltanto nel non cibarsi di carne, ma anche nell’uccisione di milioni di esseri animali. Perpetrare questi delitti, questi “animalicidi”, fa dell’uomo un essere niente affatto intelligente e ancor meno riflessivo.
Chi uccide istiga all’uccisione e, anche se in anticipo di 50 anni, posso affermare che le brutalità e le uccisioni di animali provocano onde di violenza che si propagano ovunque.
Tali nuvole nere, tali onde stimolano molto fortemente l’inconscio umano e, se si tratta di uomini di scarsa cultura, eccoci di fronte a migliaia di omicidi, donnicidi, infanticidi e a guerre che coinvolgono milioni di persone.
Troverete qualcosa su questo nei miei libri Alimentazione naturale tra sogno e realtà (Franca e Nevio Sgherla) e Nutrizione Cosciente (Nevio Sgherla) editi da Il Settimocielo.

Tornando a quello che è più immediato comprendere, direi che finalmente è crollato il falso mito delle proteine “nobili” della carne. Schiere di medici hanno continuato a ripetere che la carne è un alimento al quale non si poteva rinunciare perché conteneva tutti gli aminoacidi essenziali, e per il suo contenuto minerale (specialmente per il ferro) indispensabile a tutti e in special modo alle donne e a tutte le persone anemiche.

Ora (c’erano anche prima, ma ora viene riconosciuto) si potranno trovare le proteine nei legumi, nello yogurt, nei formaggi di capra e pecora, nella frutta e in molte verdure.
Finalmente i macrobiotici, i vegetariani e i vegani non verranno più guardati con sufficienza dalla classe medica.

È un vero trionfo che porterà, se le indicazioni dell’OMS verranno seguite dai più, a una vera e pacifica rivoluzione gastronomica, terapeutica e culturale.
I benefici si coglieranno nel tempo, ma non occorrerà aspettare secoli. Naturalmente per i “sotutto” non cambierà nulla: gli irriducibili della fiorentina, del wurstel e dell’insaccato non hanno la forza di volontà che serve a cambiare.

Siamo tutti intolleranti

 

Pance gonfie, crisi asmatiche, caduta dei capelli, stanchezza immotivata, stipsi o tendenza a feci molli e “adesive” e tanto altro ancora. Quali possono essere le cause di questi disturbi? Come possiamo porvi rimedio?

Cause principali sono le disbiosi ovvero un malassorbimento da parte de villi intestinali. Questi problemi possono essere causati anche da una candidosi, ma ora analizzeremo il perché tali disturbi si manifestano soltanto nell’ultimo decennio.

Mangiamo male da più di cent’anni, ma mentre cent’anni orsono non vi erano gli OGM, l’acqua era buona e l’aria non tanto inquinata, ora non è più così.
Se i nostri vecchi campavano 90 anni e più (e ancora vi sono centenari) questo è perché fino agli anni ’60, nel cibo, nell’acqua e nell’aria trovavano solo tracce minime di sostanze inquinanti. Oggi con tutte le auto in circolazione, con l’agricoltura intensiva e con la presenza costante di emissioni elettromagnetiche e nucleari, l’alimento non alimenta più, anzi, ammala. Ci sono poi anni di errori alimentari: eccesso di zucchero bianco, di pasta, pane e dolci confezionati con farine per nulla salubri; ed ecco perché la disbiosi, perché tanta stanchezza, perché le pance si gonfiano in modo innaturale proprio come quelle dei bambini denutriti del terzo mondo… siamo anche noi “denutriti” pur ingurgitando vagonate di cibo, i villi intestinali vengono depressi o spariscono del tutto, poiché son stati avvelenati dalla chimica.

COME POR RIMEDIO

Questo è molto semplice: astenendosi per un periodo più o meno lungo dal consumo di zucchero bianco e cereali bianchi. Quando il riso, le farine etc. vengono sbiancati, non hanno più vitalità.
Consiglio di documentarsi sul mio libro “Nutrizione cosciente” (in vendita anche al
Centro Il Settimocielo, a Trieste). Lasciando nei supermercati zucchero e cereali senza vita, compiremo un’azione importante di risanamento, ma se vogliamo completarla dovremo rinunciare a tutti i cereali sbiancati, o a quelli integrali che contengono glutine, e cioè: orzo, grano tenero e duro, kamut, farro, avena e segale.

I MIGLIORI ALIMENTI

Riso integrale, grano saraceno, mais e quinoa: sono questi i migliori cereali con cui alimentarsi. Se ad essi, naturalmente biologici o biodinamici, abbiniamo verdure e frutta di stagione e, per i non vegani, formaggi e yogurt di capra o di pecora, e saltuariamente delle piccole porzioni di pesce (pescato), le nostre condizioni miglioreranno ancor più. Le persone che hanno intrapreso la via al veganesimo, oltre che nella frutta e nella verdura, e nei cereali menzionati, troveranno le proteine nei lupini (ci sono molte preparazioni a base di lupini), nella soia (per esempio in preparazioni come il tofu, il miso, il tamari) e nelle alghe sia d’acqua dolce che salata.

Ecco che l’assorbimento intestinale (i villi assorbono i micronutrienti) poco a poco ricomincerà a fare il suo dovere. Occorre affermare che una nutrizione orientata verso un veganesimo misto al macrobiotico è forse l’alimentazione migliore.
MA NON DI SOLO PANE VIVE L’UOMO!

NB: Nutrizione Cosciente e gli altri libri di Nevio Sgherla, oltre a essere venduti presso il Centro Il Settimocielo di via S. Giacomo in Monte 22 a Trieste e in molti negozi di alimenti naturali in Italia, possono essere ordinati direttamente al Centro o a Il giardino dei libri, che li distribuisce.

Una menzione speciale al libro “Stradopulos” Sottotitolo: Il Greco di Lucca. Narra tra il serio e il faceto le avventure di un uomo, insegnante spirituale per destino, con le donne, il suo editore e una vasta schiera di persone che pensano di “sapere”. Una sorta di romanzo dove lo svenire corrisponde alla meditazione e la libertà è il fine ultimo.

Perché i bambini urlano

Mi colpisce sempre il sentire i bambini di oggi che giocano. Più che giocare, urlano emettendo acuti striduli che, ascoltandoli, fanno venire voglia di andare a vivere in alta montagna, lontani da tutti. Eppure anch’io ho dei figli e questi, quand’erano piccoli, non frantumavano i bicchieri di cristallo con le loro vocine stridule.

Perché, dunque, questa pseudo-patologia che opprime i bambini è così diffusa?
Per capirlo dobbiamo guardare al consumo di zucchero raffinato di inizio Novecento, che era su per giù di 1 chilo pro capite all’anno, e confrontarlo con l’esplosione di fine dello scorso secolo e dell’inizio del nuovo millennio: dai 50 ai 65 chili pro capite.
Lo zucchero raffinato (bianco) assunto in queste dosi – lo si trova ovunque, non solo nei dolci – distrugge il sistema nervoso e, relativamente, la capacità di giocare e produrre suoni armoniosi. Ma non è solo questo che fa lo zucchero in queste quantità: ingrassa, predispone a molte proliferazioni batteriche e fungine (vedi per esempio la sempre più presente infezione da Candida Albicans), riduce l’azione immunitaria dell’organismo, si deposita a livello epatico creando alcune problematiche, induce al diabete, dà irrequietezza, scarsa concentrazione (con problemi nello studio) e scariche di violenza ingiustificata.

Come ci si difende e come si difendono i nostri figli?
Innanzi tutto, evitando l’acquisto di zucchero raffinato e dei prodotti che lo contengono, preferendo tutto quello che contiene lo zucchero di canna biologico, ma in dosi molto ridotte.
Poi si inizia poco per volta una manovra di disintossicazione mediante il riso integrale, l’avena*, l’orzo*, il farro*, il kamut*, il mais, il grano saraceno e la quinoa accompagnati da verdure e proteine (formaggi e pesce per i non vegani, e legumi, anche trasformati, per i vegani).
Un posto di molta rilevanza lo ricopre la frutta di stagione, che contiene zuccheri naturali, acqua, sali minerali e piccole presenze proteiche.

[* Si noti che gli alimenti contrassegnati con l’asterisco contengono glutine, anche se in misura minore rispetto al grano, e andrebbero perciò evitati dai celiaci e dagli intolleranti a tale sostanza. ]

La colpa degli atteggiamenti non consoni dei bambini va attribuita quasi del tutto ai genitori o a chi li nutre, persone che in base alla regola superstiziosa del ”così fan tutti” dimostrano la loro ignoranza.
Se queste persone si prendessero la briga di studiare almeno un poco la nutrizione (e tra queste persone ci son fior di laureati, di medici etc), ci sarebbero più bambini felici.

In fine d’articolo come non ricordare che solo i veri e certificati prodotti biologici vengono ben digeriti e assimilati, e dunque trasformati in energia?
Per approfondire l’argomento, rimandiamo alla lettura dei libri “Nutrizione cosciente” e  “Alimentazione naturale tra sogno e realtà”, Settimocielo Edizioni.

Il sogno di un mondo nuovo

Mentre il mio corpo si rigirava nel letto, vivo ma incosciente, una parte di me sognava.

Ho sognato che gli uomini per magia erano diventati intelligenti ma non solo intelligenti… erano divenuti Esseri Morali!
Ho sognato che l’inganno, quello grande – e anche quelli piccoli – erano svaniti perché non servivano e non aiutavano nessuno.
Ho sognato che gli anziani non venivano truffati dai lestofanti e dallo Stato, ma venivano aiutati. Ed essi, gli anziani, in cambio davano lezioni di vita.
Ho sognato che non servivano più uffici, segretarie, capi, computer… e non c’erano più sportelli e file da fare.

Un progresso utopistico

Ho sognato, stanotte, che il Terzo Mondo non doveva più fuggire, ma poteva prosperare nelle sue Terre e non c’erano più scafisti, la gente non annegava, ma poteva cantare i suoi canti nelle sue case.
Nel mio sogno vedevo che nessun bambino sarebbe diventato da grande un soldato perché non c’erano più guerre da combattere.
Ho sognato che l’energia non veniva più dal petrolio o dall’atomo ma dal sole e dagli oceani e non c’erano più box auto, ma magazzini, e le persone camminavano, s’incontravano e ognuno si riconosceva nell’altro.
La scuola era cambiata, ed alunni e studenti ci andavano volentieri perché gli insegnanti e gli insegnamenti erano gioiosi e utili.

 

Desideri rivelati

C’erano anche pochi camion sulle strade, pochissimi perché finalmente le persone non compravano più cose inutili.
Ho sognato che nessuno inquinava più le terre, le acque e i cieli. Che più nessun animale veniva torturato, sfruttato, privato della sua libertà e poi ucciso per far godere il palato umano.
Sì, ho sognato che le persone si nutrivano di poco e quel poco era sano, quel poco era giusto ed era vero nutrimento, e nessuno era grasso o brutto.
Ho sognato che grazie al giusto cibo, non esistevano più intolleranze e almeno la metà delle malattie scomparivano grazie a quel cibo.
Ed era sempre grazie a quel cibo puro, frutto della terra, della luce, dell’aria e dell’assennato lavoro umano se non si uccidevano più gli animali, non giravano più tanti TIR, se il mondo era nuovamente pulito e gli esseri umani preferivano l’arte alla guerra.
Se il Mondo ora ospitava esseri morali lo doveva anche al cibo.

 

Un futuro possibile

Cos’è però il sogno quando non è cattiva digestione? Un presagio, una possibilità, una missione da compiere?
E se un sogno così non viene tradotto in realtà?

A volte mi chiedono quale sia la mia professione, e io rispondo: quella di difendere e diffondere il sogno finché non venga il tempo.

Nutrizione e responsabilità

Pianeta e organismo: averne cura con la nutrizione

Tu, io, noi: siamo i gestori della Terra.

Siamo noi i responsabili di tutto ciò che avviene nel mondo.
Se possiedo un’automobile devo controllare i livelli dell’acqua, dell’olio, la pressione degli pneumatici; devo far controllare periodicamente i freni e il motore, per poter viaggiare con una certa tranquillità. Naturalmente, non posso mettere gasolio in una macchina a benzina e viceversa…

Ecco che per quel che riguarda la proprietà delle cose, cerchiamo di averne un’accurata gestione, mentre la stessa accortezza non viene applicata da tutti quando si tratta di scegliere il proprio nutrimento.
Negli USA, ad esempio, a parte che nelle grandi città, quella che è la “dieta” ancor oggi in voga comprende principalmente carne e patate, mais, salse colorate e litri di dolci bibite gasate.
Moltissimi americani iniziano la giornata con hamburger o hot dog, più le immancabili patatine fritte. Poca o niente verdura, niente risotti, pasta e alimenti del genere.

Considerando che in America il transgenico è di casa e che l’alimentazione è ripetitiva, si possono facilmente immaginare la bellezza dei giovani e il rapido invecchiamento non appena vengono oltrepassati i 35/40 anni.
Questo fa sì che l’americano medio si ammali prima di un europeo e che viva di meno, a causa di un esubero di tumori, di infarti e di diabete. Povera America, privata di ogni sana tradizione dei suoi primi coloni europei!

 

Il biologico come scelta responsabile

Gli esempi riportati sopra ci introducono in un campo misterioso: quello dell’agricoltura, che è poi il campo che sostiene noi uomini e ogni animale non carnivoro.
Perché si parla di mistero? Perché quello che l’uomo fa della natura si ripercuote poi su l’uomo stesso.
Se noi introduciamo nel nostro organismo cibi contenenti agenti chimici o transgenici, questi vengono afferrati dalla corrente sanguigna, andando a inquinare ogni singola cellula.

Ciò avviene, però, anche a monte, nella coltivazione portata avanti con i sistemi appena accennati, che portano a erosioni della terra, acidificazione, danni incalcolabili al sistema idrogeologico e dunque, anche se indirettamente, anche alle correnti aeree che, scaldandosi o raffreddandosi troppo, creano gli uragani, i tornado e altri fenomeni che definiamo “catastrofici”.

 

Nutrire il corpo nutre lo spirito

Volendo spingerci più a fondo, potremmo dire che il pensiero umano risente e rispecchia le condizioni di tutte le cellule corporee, essendo anche il cervello parte dell’organismo.
Dunque, che tipo di pensieri potrà mai produrre un cervello inquinato? Potremmo rispondere così: un tale cervello svilupperà essenzialmente pensieri di tipo materialistico, individualistico e, quindi, fortemente legati al possesso.
Anche se esistono scuole che si prefiggono di favorire un pensiero libero da preconcetti e vie di pensiero che possono andare al di là del semplice e dozzinale materialismo, un pensiero libero e morale in realtà non si acquisisce senza tener conto del nutrimento.

Un vero e sano nutrimento può ripulire tutto l’organismo, cervello compreso, rendendo così quest’ultimo un buon strumento del quale poter disporre. Se è vero che la qualità di un violino può innalzare o sminuire le doti del violinista, così un cervello “sporco” non può dare pensieri puliti.
A cosa portano dei pensieri “sporchi”? A sbagliare, a gettare l’essenza umana nell’immondizia, a creare guerre, truffe, e ogni altro mal di Dio, compreso il terrorismo e ogni sorta di delitti, compresi quelli contro le donne, i bambini e gli animali.

Oggi ci troviamo in un immenso manicomio, pieno di persone “rispettabili ma non evolute”, “piene” – o “vuote” – di sé, che non guardano oltre la materia per scoprire quello che ci sta dietro.
Solo le persone cerebralmente e fisicamente libere dalle tossine potrebbero essere in grado di ristabilire un minimo di ordine in questo nostro immenso disordine.

Ecco perché è importante il cibo sano, biologico, senza dimenticare, naturalmente, una pedagogia diversa, per essere veramente uomini morali e liberi nel pensare, in modo che i nostri pensieri possano poi diventare azioni morali.

 

Viaggio a Dornach

Sul nostro piccolo pianeta si trovano molti punti di energia, punti nei quali le forze che scaturiscono dalla terra (minerali) si incontrano favorevolmente con quelle dell’acqua, del vento, del calore, della luce, del magnetismo e con quelle che arrivano dal cosmo.
Di solito questi punti sono conosciuti dalle persone che vivono vicine a tali emanazioni come luoghi salubri o santi o altro ancora.

Un passaggio dell'Eremitage a Dornach

Dornach e il Goetheanum, luogo straordinario

Vi sono, poi, dei punti dove l’uomo è intervenuto a supporto di tali forze, uno di questi punti lo troviamo a Dornach, nei pressi di Basilea, in Svizzera.
Già nei secoli e nei millenni, una parte della collina sovrastante Dornach e le sue vicinanze erano luogo di culto druidico, luogo di eremitaggio (l’eremitage – di cui un dettaglio è nella foto in alto – è un percorso fatto di laghetti e caverne dove nei tempi antichi dimoravano in meditazione degli eremiti) e di castelli (castello del Graal, castello del mago oscuro…)

Nei primi anni dello scorso secolo, un medico dentista, proprietario della collina, offrì tale terreno a Rudolf Steiner, affinché venisse edificato quell’edificio che porta il nome di Goetheanum, sede dell’Antroposofia Universale.
Il primo edificio venne dato alle fiamme dagli oppositori di Steiner, e poiché era interamente costruito in legno, fu completamente distrutto. Venne, allora, riedificato un secondo edificio, questa volta in cemento armato, totalmente diverso dal primo; un edificio organico – vivente – che lascia davvero senza fiato anche chi non conosce tutto il destino che lì si è raccolto. Nell’edificio e nei suoi dintorni si possono percepire tutte le forze sopra menzionate.

Parleremo ancora di Antroposofia, per suggerire come comprenderla meglio nelle sue mille sfaccettature dettate da un sano pensare, da un altrettanto sano sentire del cuore e da un sano senso di volontà, qui bastino brevi accenni ad alcuni concetti-chiave.

Biologico-Trieste-Settimocielo-Antroposofia

Uomo tripartito

Si individuano un polo della testa, un polo del ricambio (metabolismo) e, tra i due, un polo ritmico, costituito dai polmoni e dal cuore, per l’appunto organi che vivono direttamente nel ritmo.
Si hanno quindi: cervello (zona fredda); area mediana (zona temperata); area di fegato, intestino, milza, pancreas (zona calda).

Anche per quel che riguarda la situazione geografica possiamo vedere che il pensiero tende a svilupparsi di più al nord mentre al sud si pensa meno e al centro troviamo una certa armonia tra il polo del calore e quello del freddo.
Questa considerazione non è riferita all’Italia in particolare, ma all’intero globo, ma è interessante notare come ogni nazione abbia, un nord, un sud e una zona intermedia.

Uomo: unità triarticolata o essere quadripartito?

L’uomo è dunque un’unità triarticolata (si veda, in proposito, il volume Nutrizione Cosciente), ma è pure un essere quadripartito, poiché è fatto di corpo fisico, corpo della Vita (detto “eterico”), anima, Io superiore.

Anche la parte detta “astrale” o anima (anche se questa è una semplificazione) deve essere considerata come formata da tre parti o – meglio – da tre momenti evolutivi diversi: anima senziente (o anima primitiva), anima razionale (dotata di discernimento) e anima cosciente.
Di queste tre parti – che convivono nell’uomo, essendosele egli conquistate lungo i millenni, – l’ultima nata, quella adatta ai nostri tempi, non è quella che agisce senza pensare ( questo fa l’anima primitiva), né è quella che si ferma al mero raziocinio (il “2+2=4” del “qui mi conviene perché costa meno”), bensì che si eleva, che prende in sé la coscienza, intesa come scienza + amore.

L’antroposofia è una superstizione?

Occorre precisare subito, e tenere in debito conto, che l’Antroposofia indaga i misteri del cosmo, della natura e dell’essere umano, e non va contro la scienza ufficiale, anzi la amplifica, apportando elementi che il solo raziocinio (tipica piaga che presa da sola porta all’unilateralità) non è in grado di cogliere.
Anche le argomentazioni che sanno di religioso non appartengono, e non apparterranno mai, a nessuna confessione.
Quando l’antroposofia di Rudolf Steiner vi fa riferimento, è perché riconosce nell’uomo stesso (e non nei dogmi) un senso religioso che possiamo tradurre come un forte bisogno di sapere e di conoscere i misteri della vita.

Quando diede gli impulsi per una sana pedagogia, per una ampliata medicina, per un’agricoltura che non avveleni, e via dicendo, Steiner toccava argomenti che ai più potrebbero sembrare non inerenti al senso religioso insito in ogni uomo, ma è proprio questa rilettura dell’agricoltura (biodinamica), questa ampliata ed umanizzata medicina, questa libera pedagogia che può aiutare i bambini e ragazzi (e poi anche noi adulti) ad esprimere i propri talenti e, quindi, a formare una società che non può essere resa schiava, perché cosciente e libera nel senso migliore del termine

Questa nuova architettura organica, questa nuova forma di recitazione, di scultura, di pittura… sono proprio questi argomenti che fanno dell’uomo un “essere religioso”, nel senso più autentico di religere, che vuol dire “ricollegare”; si tratta, qui, di ricollegare l’uomo di oggi ad una sapienza antica per poi trasmutarla per il futuro, vuol dire riannodare i fili tra il divino e l’umano.

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Primi passi verso una sana libertà

Quello che si vorrebbe suggerire qui, per il momento, è di leggere almeno alcuni dei libri di Steiner, o dei suoi collaboratori, e di visitare il Goetheanum, approfittando di qualche giorno di vacanza.
Sarebbero giornate ben spese, giornate che potrebbero forse ispirarvi e modificare un qualcosa della vostra vita o delle vostre convinzioni.

Avendo questo sito carattere divulgativo e promozionale, precisiamo che molti testi di antroposofia sono tornati reperibili nel punto-vendita Centro Il Settimocielo (via San Giacomo in Monte 22, Trieste)

Il pensiero diventa cosciente

Centro-Settimocielo-Antroposofia-biodinamico[Photo Credits]

Quest’epoca – un’epoca che dura da molti secoli, ma in quest’articolo verrà preso in considerazione un tempo molto più piccolo – è senza dubbio un “momento” irripetibile, sia nel bene che nel male.

Già con Goethe e tutta una schiera di filosofi e pensatori si iniziò una ricerca che, sì, era già presente nei greci e in Sant’Agostino, ma non con l’intensità e le cognizioni acquisibili solo dalla fine del 1700. L’uomo – e, dalla fine dell’800 non più solo il pensatore, ma anche quello comune – iniziava a farsi concrete domande non solo sul lavoro e la famiglia, ma anche su chi l’uomo fosse e quali fossero i suoi compiti in seno alla Terra e alla società.

Al tempo nostro, queste domande sono divenute patrimonio dei più, mentre le risposte sembrano non ancora accessibili.

Nell’intervallo tra la domanda posta e la possibile risposta, molti, anzi moltissimi, hanno iniziato, se non ancora a pensare in modo realmente cosciente, almeno ad operare con rettitudine: troviamo ovunque associazioni che si occupano di ambientalismo, di cure naturali, di beneficenza.
I più poi, sono contrari alle guerre ed alla violenza in genere, tanto che anche la politica e le leggi si adeguano, anche se con clamorosi ritardi, alle richieste dei cittadini, alcune mute, altre vocianti.

Se ai giorni nostri esistono ancora tossicodipendenti, ultras e alcolisti, forse ciò è dovuto a una scuola troppo generica che è incapace di preparare alla vita.
Un esempio può chiarire: se una tal persona si iscrive a un corso di chitarra, lo fa perché ne è motivato; questa persona non si sognerebbe mai di “bluffare”, di studiare certi aspetti solo per un buon punteggio finale, poiché sa che, se non si applicherà al meglio, non potrà raggiungere la padronanza dello strumento e della teoria musicale che desidera.
Come biasimare, quindi, gli studenti che cercano di sfuggire allo stress di insegnamenti per lo più inutili e pesanti? Purtroppo, spesso questo fuggire  porta su strade insane e pericolose, fortemente antisociali.
Le colpe non vanno ricercate solo in un insegnamento bigotto (sfiorare appena Dante e continuare imperterriti con il Manzoni, il Foscolo e compagnia bella rappresenta la pigrizia della pubblica istruzione).

Il chitarrista che studia (e paga di tasca sua) avrà delle belle soddisfazioni e, mediante l’arte potrà sia svolgere un’azione sociale sia, in alcuni casi, sviluppare un pensiero più “armonico” e quindi più vicino al pensiero cosciente. Lo studente perseguitato dal voto, dalle interrogazioni, dall’imperizia di molti professori, diverrà via via sempre meno motivato, si stancherà, si abbasseranno pure le sue difese immunitarie e – sempre che non appartenga alla categoria degli antipatici e antisociali “secchioni” – cercherà distrazioni che, come già accennato, in certi casi lo allontaneranno tanto da un pensiero cosciente da farlo divenire alla fine un povero essere incosciente.

Ricordo ancora quando, a scuola, mentre la professoressa insegnava in modo pedante, degli argomenti pedanti anch’essi, io mi estraniavo e ascoltavo Hendrix o i Cream. Solo che in quella lontana preistoria tecnologica non vi erano degli “affarini” da 20 grammi, per potermi godere la mia musica, così posizionavo sotto il banco un pesante e ingombrantissimo registratore Geloso, e usavo non cuffiette o auricolari, bensì vere e proprie cuffie, abilmente celate dai lunghi capelli.
Questa reazione mi ha permesso di sviluppare un buon senso della libertà ed una tendenza alla ricerca che purtroppo non ho trovato in quelli che furono i miei compagni.

Un pensiero cosciente deve partire da un’intima ricerca, non deve fermarsi ai dogmi dati da alcuni filosofi.
Un pensiero cosciente deve essere però prima ancora un pensiero libero, indipendente ma socialmente morale.

La vita è enorme ed enormi sono le possibilità insite in essa.
La scuola e l’attuale società fanno della vita qualcosa di piccolo e meschino: bisogna conseguire un diploma, poi occorre una laurea, poi la specializzazione… e siamo quasi al pensionamento.
Se la scuola o la facoltà scelta non corrispondono o non corrispondono più ai nostri sogni, ci troveremo adulti e tristi, adulti e insoddisfatti o forse solamente adulti, cioè responsabili davanti alle leggi ma non all’enormità della vita.

Qualsiasi sia la fede, la preferenza politica e tutto il resto, mi piace rivalutare le mie scelte e osservare se sono ancora d’accordo con quello in cui credevo.
È,  a mio avviso, un buon esercizio che può aiutare. Naturalmente dopo aver rivalutato le proprie scelte, occorre sviluppare la spregiudicatezza (coraggio) di tagliare fuori di noi tutto ciò che più non condividiamo, altrimenti il tutto diviene un continuo farsi male.

Una nutrizione armoniosa

Veduta del Goetheanum a Dornach

Nei miei primi due libri ho abbondantemente trattato del tema nutrizione per tentare di far comprendere la differenza tra l’alimentazione intesa come approvvigionamento di cibi e bevande e la nutrizione totale, quella che riguarda ogni cosa che entra in noi o in contatto con noi, lasciando in noi qualcosa.

Non solo cibo per il corpo

Anche l’anima si nutre, anche lo spirito, ma questo viene ignorato, almeno in parte, dalla scienza ufficiale e materialista.
Dico “almeno in parte”, poiché esiste la psicoanalisi, che intravede un altro uomo dentro l’uomo che si tocca e si misura; purtroppo, anche la psicoanalisi, essendo fondamentalmente materialista, non trova l’aggancio serio (non new age) alla realtà sovrasensibile tranne che in alcuni casi (si vedano, in proposito Bernard Lievegoed nei suoi vari libri, Weizsacker in Psicoterapia e antroposofia o Konig in L’anima umana: una risposta alla dilagante psicologia senz’anima, tanto per citarne alcuni).

Sofferenza dell’anima

Sono ancora molte le persone che per alimentazione benefica intendono soltanto il cibarsi di prodotti naturali; certo, questa è e rimane la base irrinunciabile per un sano sviluppo dell’essere umano, ma non basta.
Se siamo innamorati possiamo anche rinunciare al cibo, se siamo tristi possiamo oltrepassare i limiti ed abbuffarci di ogni cosa ad ogni ora del giorno e della notte.
Cosa vuol dire ciò? Che l’anima è estasiata oppure soffre.

Perché l’anima soffre? Quando l’anima soffre?
Di solito soffre perché non si accorda (come uno strumento) con il suo Io, con il suo vero essere, cioè non vive secondo la sua natura ma secondo una “natura” sfalsata.
Quando un modo di essere rispecchia non più noi, ma quello che la società consumistica vuole, noi, pur realizzando quel modo di essere, rimaniamo tristi e depressi.
Se non coltiviamo un pensiero cosciente, invece di trovare le giuste soluzioni cadremo in nuove trappole e l’anima continuerà – fors’anche all’infinito – a vivere la sua tragedia.

Dal piano animico, piano piano i disturbi tenderanno a scendere sul piano vitale rendendoci malati e, se ancora non vi sarà stata fatta la giusta manovra per uscirne, si scenderà al piano fisico dove le malattie induriscono il corpo ed il cervello.

Anche l’anima innamorata, estasiata, può correre dei rischi, ma per fortuna la fase del vero e proprio innamoramento non supera i sei mesi; c’è una sorta di autoregolazione in questo, dopo un periodo di solo amore sospirato occorre usare il pensiero e farsi dei progetti.

Il nutrimento dell’anima

È importante per tutti e specialmente per i giovani nutrire tutti e quattro gli aspetti dell’entità umana: il corpo fisico e quello vitale si nutrono attraverso il cibo sano, biodinamico – o almeno biologico – di alta qualità e le bevande: acqua, tisane, centrifughe di frutta e di verdure, caffè d’orzo, di farro o di cereali misti.

Abbiamo bisogno, poi, dell’aria e, visto che non è pensabile che tutti si trasferiscano in luoghi salubri, occorre lottare mille volte di più di quel che si sta facendo per ridurre l’inquinamento proponendo alternative non solo efficaci, ma anche alla portata di tutte le tasche.

L’anima si nutre di bellezza, tutto ciò che è vero e buono si esprime nel bello, nel bello della poesia, della letteratura, della scultura, della recitazione, del canto, della pittura, della musica.

Pensiamo solo per un attimo alla “musica-sofferenza” che ci avvolge da tanti anni, alle discoteche con annessi e connessi, a quel rumore ascolta e getta che influisce negativamente sull’anima e sulla psiche.
Quando una melodia, attraverso il nostro sistema uditivo, arriva all’anima, se questa melodia è bella muove l’anima e la dispone ad accogliere in sé forze spirituali che vivono nel mondo dei suoni. Al contrario, se la musica è la musica-sofferenza delle discoteche, l’anima accoglie entità sì spirituali, ma del genere distruttivo. Ciò che è giusto e buono è bello e, come tale trasmette bellezza, bontà e giustizia.

Lo spirito, l’Io, è la parte fondamentale di noi stessi, è la parte che – se lasciamo che operi correttamente – organizza le altre tre parti del nostro essere.

Spunti di riflessione

L’Io si nutre di riflessioni, meditazioni, preghiere, letture adeguate; è dunque importante trovare in sé la religiosità (non la religione), è importante riconoscersi quali esseri che non appartengono solo a questo mondo, non sono solo fatti di materia (di quanta materia è composto il fisico? Quasi nulla!), ma appartengono ad un mondo di forze molto più vasto dove non esiste morte ma solo trasformazione.
Sì, noi non ci esauriamo nel piccolo ambito della vita materiale e, se solo ci sforzassimo di essere cavalieri e non cavalli, se studiassimo i testi giusti potremmo almeno intravedere la grandezza e la saggezza di quel vasto mondo.

Letture consigliate:

R. Steiner, Il mistero solare

R. Steiner, Teosofia

R. Steiner, Le manifestazioni del karma

R. Steiner, Reincarnazione e karma

R. Steiner, Il corso dell’anno come respiro della terra

R. Steiner, Problemi di fisiologia e terapia alla luce della scienza dello spirito  

L. Chevalier, Gli spiriti della natura  

S. M. Francardo, Rispetto del bambino e salute   

R. Hauschka, La natura della sostanza

B. Lievegoed, Le correnti di misteri in Europa e i nuovi misteri

G. Peccarisio, Ereditarietà ed individualità  

G. Peccarisio, La forza dei sentimenti

M. L. Peccarisio, L’euritmia    

W. Wunsch, Formare l’uomo attraverso la musica  

In apertura di articolo, una veduta parziale del Goetheanum a Dornach, vicino a Basilea. L’edificio, che inizialmente era in legno e fu ricostruito in cemento armato dopo essere andato distrutto in un incendio doloso, è la sede mondiale dell’Antroposofia e fu disegnato da R. Steiner, l’uomo che più ha dato nei campi della medicina, architettura, arte, agricoltura e spiritualità, e che forse per questo è stato, almeno in Italia, del tutto oscurato portando così un danno grandissimo al futuro.

Invitiamo i nostri lettori ad avvicinarsi all’attività di Steiner attraverso le letture consigliate sopra, o iniziando con una semplice ricerca in rete per le parole-chiave Rudolf Steiner, antroposofia, agricoltura biodinamica, medicina steineriana o pedagogia steineriana.
Il pensiero di Steiner può fecondare qualsiasi campo nel quale voi operate, senza voler essere un “guru”, ma solo invitando a sperimentare.

Esperienze con il vivente: i succhi vegetali

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Il vivente – in questo caso – è il mondo delle piante, in particolare si parla dell’esperienza con i succhi che da alcune di queste piante vengono preparati.

I succhi migliori vengono estratti dalle piante fresche e biologiche, vediamo cosa contengono:

  • Sostanze amare:  promuovono la buona digestione e il metabolismo (rilascio della bile), attivano la disintossicazione del sistema epatico e numerosi enzimi (gastrointestinali, del fegato e del pancreas).
  • Flavonoidi: svolgono attività antiossidante, dunque hanno la funzione di prevenire la formazione di radicali liberi.
  • Mucillagini: proteggono le mucose e rimuovono le tossine.
  • Saponine: svolgono una funzione antinfiammatoria, accanto a quella di protettrici delle mucose.
  • Tannini: sono lenitivi, perché contrastano le irritazioni
  • Oli essenziali: svolgono attività antimicotica.
  • Minerali: a seconda delle piante usate, svolgono attività sui tessuti cellulari, sul sistema nervoso, sistema osseo, sui legamenti, sulla pelle e i capelli.

I succhi freschi rappresentano un semplice ed efficace modo sia per rinsaldare sia per mantenere la giusta vitalità, poiché la sostanza vivente delle piante così preparate va ad alimentare il vivente che è in noi, proprio con un vivente che, nel nostro modo di vivere in continuo affanno, non può farci che bene.

Naturalmente, le persone che già prediligono un tipo di nutrizione sana, a base di cereali (integrali o semintegrali), di legumi, di verdure e di frutta con occasionali sconfinamenti nel mondo del formaggio e del pesce, beneficeranno più marcatamente dell’effetto dei succhi di piante fresche, a condizione che i prodotti alimentari provengano da una assennata agricoltura biologica o biodinamica.

Tra i succhi di piante freschi segnaliamo quelli di tarassaco, di ortica, di achillea (millefoglio), di sedano, di betulla, di carciofo, di biancospino e di rafano nero.
Anche succhi biologici di carota o di barbabietola – o misto fra questi, noto come succo di Breuss – possiedono delle grandi virtù, e possono andare a braccetto con i succhi di piante fresche, che sono di solito amari e adatti a palati più consapevoli.
Anche le centrifughe fresche di mela, o mela e carota, o altre verdure o frutta, possono aiutarci portando nel nostro organismo grandi quantitativi di vitamine di qualità. Centrifughe che però – va ribadito ancora una volta – divengono utili solo se quello che centrifughiamo è per lo meno biologico, senza inquinanti.

Il pericolo dell’acidosi

Settimocielo-biologico-equilibrio-acido-basico

L’organismo vive tra due estremi: acido e basico.

L’acidità è forse il problema più grande  che oggi l’essere umano si trova ad affrontare. Come si diviene acidi, o meglio, come si cade in acidosi o, peggio ancora, in iperacidosi?

Importante, anzi, fondamentale è il cibo: zucchero raffinato, caffè, carne, bevande industriali e cereali raffinati sono tra i peggiori acidificanti. Se questi alimenti (così come tutti gli alimenti) provengono per giunta dall’agricoltura chimicizzata o contaminata con OGM, i pericoli divengono ancora più grandi.

Come combattere l’acidità?

Non è difficile, se prendiamo coscienza dell’importanza della nutrizione.
Basta non assumere i cibi sopraelencati e nutrirsi con cibi biologici.
Certo, questi costano di più a causa delle lavorazioni – spesso anche manuali – che i contadini fanno (e con fatica) sui campi.
Questo costo superiore, però, ci protegge da molti problemi “di salute”, che possono essere anche gravi o molto gravi. È semplice: meno veleni=più salute.

Quando i cibi bio non bastano a portare il ph urinario a livello neutro (attorno al grado 7), allora si possono usare rimedi minerali naturali, in vendita nelle farmacie, nelle erboristerie e nei centri di alimentazione naturale seri.

Per precauzione, meglio chiedere il parere di un medico o di un nutrizionista esperto, poiché le persone con la tendenza a sviluppare calcoli renali potrebbero non sopportare i supplementi minerali.