Viaggio a Dornach

Sul nostro piccolo pianeta si trovano molti punti di energia, punti nei quali le forze che scaturiscono dalla terra (minerali) si incontrano favorevolmente con quelle dell’acqua, del vento, del calore, della luce, del magnetismo e con quelle che arrivano dal cosmo.
Di solito questi punti sono conosciuti dalle persone che vivono vicine a tali emanazioni come luoghi salubri o santi o altro ancora.

Un passaggio dell'Eremitage a Dornach

Dornach e il Goetheanum, luogo straordinario

Vi sono, poi, dei punti dove l’uomo è intervenuto a supporto di tali forze, uno di questi punti lo troviamo a Dornach, nei pressi di Basilea, in Svizzera.
Già nei secoli e nei millenni, una parte della collina sovrastante Dornach e le sue vicinanze erano luogo di culto druidico, luogo di eremitaggio (l’eremitage – di cui un dettaglio è nella foto in alto – è un percorso fatto di laghetti e caverne dove nei tempi antichi dimoravano in meditazione degli eremiti) e di castelli (castello del Graal, castello del mago oscuro…)

Nei primi anni dello scorso secolo, un medico dentista, proprietario della collina, offrì tale terreno a Rudolf Steiner, affinché venisse edificato quell’edificio che porta il nome di Goetheanum, sede dell’Antroposofia Universale.
Il primo edificio venne dato alle fiamme dagli oppositori di Steiner, e poiché era interamente costruito in legno, fu completamente distrutto. Venne, allora, riedificato un secondo edificio, questa volta in cemento armato, totalmente diverso dal primo; un edificio organico – vivente – che lascia davvero senza fiato anche chi non conosce tutto il destino che lì si è raccolto. Nell’edificio e nei suoi dintorni si possono percepire tutte le forze sopra menzionate.

Parleremo ancora di Antroposofia, per suggerire come comprenderla meglio nelle sue mille sfaccettature dettate da un sano pensare, da un altrettanto sano sentire del cuore e da un sano senso di volontà, qui bastino brevi accenni ad alcuni concetti-chiave.

Biologico-Trieste-Settimocielo-Antroposofia

Uomo tripartito

Si individuano un polo della testa, un polo del ricambio (metabolismo) e, tra i due, un polo ritmico, costituito dai polmoni e dal cuore, per l’appunto organi che vivono direttamente nel ritmo.
Si hanno quindi: cervello (zona fredda); area mediana (zona temperata); area di fegato, intestino, milza, pancreas (zona calda).

Anche per quel che riguarda la situazione geografica possiamo vedere che il pensiero tende a svilupparsi di più al nord mentre al sud si pensa meno e al centro troviamo una certa armonia tra il polo del calore e quello del freddo.
Questa considerazione non è riferita all’Italia in particolare, ma all’intero globo, ma è interessante notare come ogni nazione abbia, un nord, un sud e una zona intermedia.

Uomo: unità triarticolata o essere quadripartito?

L’uomo è dunque un’unità triarticolata (si veda, in proposito, il volume Nutrizione Cosciente), ma è pure un essere quadripartito, poiché è fatto di corpo fisico, corpo della Vita (detto “eterico”), anima, Io superiore.

Anche la parte detta “astrale” o anima (anche se questa è una semplificazione) deve essere considerata come formata da tre parti o – meglio – da tre momenti evolutivi diversi: anima senziente (o anima primitiva), anima razionale (dotata di discernimento) e anima cosciente.
Di queste tre parti – che convivono nell’uomo, essendosele egli conquistate lungo i millenni, – l’ultima nata, quella adatta ai nostri tempi, non è quella che agisce senza pensare ( questo fa l’anima primitiva), né è quella che si ferma al mero raziocinio (il “2+2=4” del “qui mi conviene perché costa meno”), bensì che si eleva, che prende in sé la coscienza, intesa come scienza + amore.

L’antroposofia è una superstizione?

Occorre precisare subito, e tenere in debito conto, che l’Antroposofia indaga i misteri del cosmo, della natura e dell’essere umano, e non va contro la scienza ufficiale, anzi la amplifica, apportando elementi che il solo raziocinio (tipica piaga che presa da sola porta all’unilateralità) non è in grado di cogliere.
Anche le argomentazioni che sanno di religioso non appartengono, e non apparterranno mai, a nessuna confessione.
Quando l’antroposofia di Rudolf Steiner vi fa riferimento, è perché riconosce nell’uomo stesso (e non nei dogmi) un senso religioso che possiamo tradurre come un forte bisogno di sapere e di conoscere i misteri della vita.

Quando diede gli impulsi per una sana pedagogia, per una ampliata medicina, per un’agricoltura che non avveleni, e via dicendo, Steiner toccava argomenti che ai più potrebbero sembrare non inerenti al senso religioso insito in ogni uomo, ma è proprio questa rilettura dell’agricoltura (biodinamica), questa ampliata ed umanizzata medicina, questa libera pedagogia che può aiutare i bambini e ragazzi (e poi anche noi adulti) ad esprimere i propri talenti e, quindi, a formare una società che non può essere resa schiava, perché cosciente e libera nel senso migliore del termine

Questa nuova architettura organica, questa nuova forma di recitazione, di scultura, di pittura… sono proprio questi argomenti che fanno dell’uomo un “essere religioso”, nel senso più autentico di religere, che vuol dire “ricollegare”; si tratta, qui, di ricollegare l’uomo di oggi ad una sapienza antica per poi trasmutarla per il futuro, vuol dire riannodare i fili tra il divino e l’umano.

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Primi passi verso una sana libertà

Quello che si vorrebbe suggerire qui, per il momento, è di leggere almeno alcuni dei libri di Steiner, o dei suoi collaboratori, e di visitare il Goetheanum, approfittando di qualche giorno di vacanza.
Sarebbero giornate ben spese, giornate che potrebbero forse ispirarvi e modificare un qualcosa della vostra vita o delle vostre convinzioni.

Avendo questo sito carattere divulgativo e promozionale, precisiamo che molti testi di antroposofia sono tornati reperibili nel punto-vendita Centro Il Settimocielo (via San Giacomo in Monte 22, Trieste)

Una nutrizione armoniosa

Veduta del Goetheanum a Dornach

Nei miei primi due libri ho abbondantemente trattato del tema nutrizione per tentare di far comprendere la differenza tra l’alimentazione intesa come approvvigionamento di cibi e bevande e la nutrizione totale, quella che riguarda ogni cosa che entra in noi o in contatto con noi, lasciando in noi qualcosa.

Non solo cibo per il corpo

Anche l’anima si nutre, anche lo spirito, ma questo viene ignorato, almeno in parte, dalla scienza ufficiale e materialista.
Dico “almeno in parte”, poiché esiste la psicoanalisi, che intravede un altro uomo dentro l’uomo che si tocca e si misura; purtroppo, anche la psicoanalisi, essendo fondamentalmente materialista, non trova l’aggancio serio (non new age) alla realtà sovrasensibile tranne che in alcuni casi (si vedano, in proposito Bernard Lievegoed nei suoi vari libri, Weizsacker in Psicoterapia e antroposofia o Konig in L’anima umana: una risposta alla dilagante psicologia senz’anima, tanto per citarne alcuni).

Sofferenza dell’anima

Sono ancora molte le persone che per alimentazione benefica intendono soltanto il cibarsi di prodotti naturali; certo, questa è e rimane la base irrinunciabile per un sano sviluppo dell’essere umano, ma non basta.
Se siamo innamorati possiamo anche rinunciare al cibo, se siamo tristi possiamo oltrepassare i limiti ed abbuffarci di ogni cosa ad ogni ora del giorno e della notte.
Cosa vuol dire ciò? Che l’anima è estasiata oppure soffre.

Perché l’anima soffre? Quando l’anima soffre?
Di solito soffre perché non si accorda (come uno strumento) con il suo Io, con il suo vero essere, cioè non vive secondo la sua natura ma secondo una “natura” sfalsata.
Quando un modo di essere rispecchia non più noi, ma quello che la società consumistica vuole, noi, pur realizzando quel modo di essere, rimaniamo tristi e depressi.
Se non coltiviamo un pensiero cosciente, invece di trovare le giuste soluzioni cadremo in nuove trappole e l’anima continuerà – fors’anche all’infinito – a vivere la sua tragedia.

Dal piano animico, piano piano i disturbi tenderanno a scendere sul piano vitale rendendoci malati e, se ancora non vi sarà stata fatta la giusta manovra per uscirne, si scenderà al piano fisico dove le malattie induriscono il corpo ed il cervello.

Anche l’anima innamorata, estasiata, può correre dei rischi, ma per fortuna la fase del vero e proprio innamoramento non supera i sei mesi; c’è una sorta di autoregolazione in questo, dopo un periodo di solo amore sospirato occorre usare il pensiero e farsi dei progetti.

Il nutrimento dell’anima

È importante per tutti e specialmente per i giovani nutrire tutti e quattro gli aspetti dell’entità umana: il corpo fisico e quello vitale si nutrono attraverso il cibo sano, biodinamico – o almeno biologico – di alta qualità e le bevande: acqua, tisane, centrifughe di frutta e di verdure, caffè d’orzo, di farro o di cereali misti.

Abbiamo bisogno, poi, dell’aria e, visto che non è pensabile che tutti si trasferiscano in luoghi salubri, occorre lottare mille volte di più di quel che si sta facendo per ridurre l’inquinamento proponendo alternative non solo efficaci, ma anche alla portata di tutte le tasche.

L’anima si nutre di bellezza, tutto ciò che è vero e buono si esprime nel bello, nel bello della poesia, della letteratura, della scultura, della recitazione, del canto, della pittura, della musica.

Pensiamo solo per un attimo alla “musica-sofferenza” che ci avvolge da tanti anni, alle discoteche con annessi e connessi, a quel rumore ascolta e getta che influisce negativamente sull’anima e sulla psiche.
Quando una melodia, attraverso il nostro sistema uditivo, arriva all’anima, se questa melodia è bella muove l’anima e la dispone ad accogliere in sé forze spirituali che vivono nel mondo dei suoni. Al contrario, se la musica è la musica-sofferenza delle discoteche, l’anima accoglie entità sì spirituali, ma del genere distruttivo. Ciò che è giusto e buono è bello e, come tale trasmette bellezza, bontà e giustizia.

Lo spirito, l’Io, è la parte fondamentale di noi stessi, è la parte che – se lasciamo che operi correttamente – organizza le altre tre parti del nostro essere.

Spunti di riflessione

L’Io si nutre di riflessioni, meditazioni, preghiere, letture adeguate; è dunque importante trovare in sé la religiosità (non la religione), è importante riconoscersi quali esseri che non appartengono solo a questo mondo, non sono solo fatti di materia (di quanta materia è composto il fisico? Quasi nulla!), ma appartengono ad un mondo di forze molto più vasto dove non esiste morte ma solo trasformazione.
Sì, noi non ci esauriamo nel piccolo ambito della vita materiale e, se solo ci sforzassimo di essere cavalieri e non cavalli, se studiassimo i testi giusti potremmo almeno intravedere la grandezza e la saggezza di quel vasto mondo.

Letture consigliate:

R. Steiner, Il mistero solare

R. Steiner, Teosofia

R. Steiner, Le manifestazioni del karma

R. Steiner, Reincarnazione e karma

R. Steiner, Il corso dell’anno come respiro della terra

R. Steiner, Problemi di fisiologia e terapia alla luce della scienza dello spirito  

L. Chevalier, Gli spiriti della natura  

S. M. Francardo, Rispetto del bambino e salute   

R. Hauschka, La natura della sostanza

B. Lievegoed, Le correnti di misteri in Europa e i nuovi misteri

G. Peccarisio, Ereditarietà ed individualità  

G. Peccarisio, La forza dei sentimenti

M. L. Peccarisio, L’euritmia    

W. Wunsch, Formare l’uomo attraverso la musica  

In apertura di articolo, una veduta parziale del Goetheanum a Dornach, vicino a Basilea. L’edificio, che inizialmente era in legno e fu ricostruito in cemento armato dopo essere andato distrutto in un incendio doloso, è la sede mondiale dell’Antroposofia e fu disegnato da R. Steiner, l’uomo che più ha dato nei campi della medicina, architettura, arte, agricoltura e spiritualità, e che forse per questo è stato, almeno in Italia, del tutto oscurato portando così un danno grandissimo al futuro.

Invitiamo i nostri lettori ad avvicinarsi all’attività di Steiner attraverso le letture consigliate sopra, o iniziando con una semplice ricerca in rete per le parole-chiave Rudolf Steiner, antroposofia, agricoltura biodinamica, medicina steineriana o pedagogia steineriana.
Il pensiero di Steiner può fecondare qualsiasi campo nel quale voi operate, senza voler essere un “guru”, ma solo invitando a sperimentare.