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DALL’8 AL 20 AGOSTO 

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IL NEGOZIO RIMARRA’ INVECE CHIUSO DAL 12 AL 17 AGOSTO.

DAL 22 AGOSTO SI RITORNERA’ ALL’ORARIO CONSUETO.

 

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Gentili clienti si comunica che il nuovo orario del Centro Il Settimocielo dal 18  al 4 aprile è: IL MATTINO dalle 9.00 alle 13.00. Siamo chiusi tutti i POMERIGGI.

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Dicembre

L’ultimo mese, quello che chiude l’anno, è senza dubbio il più affascinante; la concentrazione di festività, la maggior parte sacre, ci trasporta in un mondo che da bambini conoscevamo molto bene, e non solo per i doni recati dai santi quanto, per l’atmosfera magica che con l’andar degli anni non sentiamo più. Eppure l’atmosfera, la magia non sono scomparse: siamo noi che ci siamo preclusi a queste vivendo di corsa fino a quando, con l’età, le gambe cedono.

Forse sarà banale e scontato per il fatto di averlo sentito dire tante volte… nondimeno, non abbiamo proprio capito, non ci siamo soffermati a meditare e quindi non siamo cambiati: esser diventati un’appendice dello smartphone, del computer e di altre diavolerie (e non uso a caso la parola diavolerie) ci ha reso impermeabili alla gioia dicembrina, alla magia, alla spiritualità… all’arte. Così vivendo, abbiamo accondisceso a tutto quello che ci veniva e ci viene proposto: ai videogiochi da regalare ai figli al posto di parole e presenza (amore), ai panettoni a 4.40 euro, al “puro olio di oliva” a 5 euro, agli sconti, agli acquisti al buio su internet, ai prodotti senza glutine o per intolleranti e celiaci senza sapere se le farine sono OGM o contengono robaccia chimica…

Oggi chi ci fa la festa sono i supermercati, non chi ci sgobba dentto tutto l’anno, bensì le catene che li gestiscono. Quando poi non esistevano i mutui non si ostentava tutta quell’apparenza che non è nemmeno nostra, ma delle banche che tanto odiamo.
Ecco che al posto della vita di gioia si vive una vita di fretta, di ignoranza pur pensando di vivere da esseri moderni e dunque di dover pagare questo prezzo alla modernità.

Chiediamoci se è questo che desideriamo veramente, chiediamoci quanto sia morale il gioco elettronico o il telefonino regalato ai nostri figli. Chiediamoci poi come ci nutriamo, perché è necessario assumere tanto vino-birra-amari-superalcolici-caffè, cioccolato, carne, insaccati ecc.
Sappiamo o no quanto questo influisce sulla salute e sulla facoltà di avere un pensiero chiaro? E poi, quale nutrizione forniamo ai figli, fin dalla più tenera età? Schifezze, solo schifezze create dall’industria senz’anima.
Finché non decidiamo, finché non troviamo in noi la forza di cambiare, saremo totalmente dipendenti dal mondo della finanza al cui soldo sta la politica.

Era così bello il dicembre di quand’ero bambino: speranza, attesa, profumo d’aghi di pino, regali da pochi soldi ma belli, semplici… giocattoli insomma, oggetti per giocare e non per diventare “autistici”, avulsi dal mondo. Tutto era reale, la parola virtuale non era ancora stata coniata e la magia pervadeva le strade e le case e non culminava con il Natale, perché poi venivano San Silvestro e l’Epifania.

Quasi nessuno mette più in relazione la famosa “befana” con l’Avvenimento più grande e sacro della nascita dell’essere Cristo in Gesù di Nazareth, grazie all’intermediazione del battesimo del Giordano. Si potrebbe anche riassumere i significati sacri del Natale e del 6 gennaio con le parole: da Gesù a Cristo, dalla nascita del bambino all’accoglimento, a 30 anni e solo per tre anni dell’alta entità solare del Cristo.
Ma che ne sanno gli eruditi super laureati di oggi, che ne sanno i rappresentanti delle varie Chiese? Sembrano più interessanti i documentari sull’isola di Pasqua o quelli sul parco dell’Abetone che a conoscere gli avvenimenti che han fatto di noi esseri pensanti, senzienti ed agenti.

Personalmente sono triste per tutte quelle persone che ancora, la notte di Natale cantano le canzoncine, mangiano e bevono e non ci capiscono proprio nulla. L’uomo che non conosce le proprie radici in verità disconosce il sacro che è in lui.
Una rivoluzione culturale che metta di più l’accento sulla conoscenza spirituale e meno sul nozionismo scolastico ci porterebbe incontro a dei futuri veri Natali, quei Natali che auguro ad ogni persona di buona volontà.

Siamo tutti intolleranti

 

Pance gonfie, crisi asmatiche, caduta dei capelli, stanchezza immotivata, stipsi o tendenza a feci molli e “adesive” e tanto altro ancora. Quali possono essere le cause di questi disturbi? Come possiamo porvi rimedio?

Cause principali sono le disbiosi ovvero un malassorbimento da parte de villi intestinali. Questi problemi possono essere causati anche da una candidosi, ma ora analizzeremo il perché tali disturbi si manifestano soltanto nell’ultimo decennio.

Mangiamo male da più di cent’anni, ma mentre cent’anni orsono non vi erano gli OGM, l’acqua era buona e l’aria non tanto inquinata, ora non è più così.
Se i nostri vecchi campavano 90 anni e più (e ancora vi sono centenari) questo è perché fino agli anni ’60, nel cibo, nell’acqua e nell’aria trovavano solo tracce minime di sostanze inquinanti. Oggi con tutte le auto in circolazione, con l’agricoltura intensiva e con la presenza costante di emissioni elettromagnetiche e nucleari, l’alimento non alimenta più, anzi, ammala. Ci sono poi anni di errori alimentari: eccesso di zucchero bianco, di pasta, pane e dolci confezionati con farine per nulla salubri; ed ecco perché la disbiosi, perché tanta stanchezza, perché le pance si gonfiano in modo innaturale proprio come quelle dei bambini denutriti del terzo mondo… siamo anche noi “denutriti” pur ingurgitando vagonate di cibo, i villi intestinali vengono depressi o spariscono del tutto, poiché son stati avvelenati dalla chimica.

COME POR RIMEDIO

Questo è molto semplice: astenendosi per un periodo più o meno lungo dal consumo di zucchero bianco e cereali bianchi. Quando il riso, le farine etc. vengono sbiancati, non hanno più vitalità.
Consiglio di documentarsi sul mio libro “Nutrizione cosciente” (in vendita anche al
Centro Il Settimocielo, a Trieste). Lasciando nei supermercati zucchero e cereali senza vita, compiremo un’azione importante di risanamento, ma se vogliamo completarla dovremo rinunciare a tutti i cereali sbiancati, o a quelli integrali che contengono glutine, e cioè: orzo, grano tenero e duro, kamut, farro, avena e segale.

I MIGLIORI ALIMENTI

Riso integrale, grano saraceno, mais e quinoa: sono questi i migliori cereali con cui alimentarsi. Se ad essi, naturalmente biologici o biodinamici, abbiniamo verdure e frutta di stagione e, per i non vegani, formaggi e yogurt di capra o di pecora, e saltuariamente delle piccole porzioni di pesce (pescato), le nostre condizioni miglioreranno ancor più. Le persone che hanno intrapreso la via al veganesimo, oltre che nella frutta e nella verdura, e nei cereali menzionati, troveranno le proteine nei lupini (ci sono molte preparazioni a base di lupini), nella soia (per esempio in preparazioni come il tofu, il miso, il tamari) e nelle alghe sia d’acqua dolce che salata.

Ecco che l’assorbimento intestinale (i villi assorbono i micronutrienti) poco a poco ricomincerà a fare il suo dovere. Occorre affermare che una nutrizione orientata verso un veganesimo misto al macrobiotico è forse l’alimentazione migliore.
MA NON DI SOLO PANE VIVE L’UOMO!

NB: Nutrizione Cosciente e gli altri libri di Nevio Sgherla, oltre a essere venduti presso il Centro Il Settimocielo di via S. Giacomo in Monte 22 a Trieste e in molti negozi di alimenti naturali in Italia, possono essere ordinati direttamente al Centro o a Il giardino dei libri, che li distribuisce.

Una menzione speciale al libro “Stradopulos” Sottotitolo: Il Greco di Lucca. Narra tra il serio e il faceto le avventure di un uomo, insegnante spirituale per destino, con le donne, il suo editore e una vasta schiera di persone che pensano di “sapere”. Una sorta di romanzo dove lo svenire corrisponde alla meditazione e la libertà è il fine ultimo.

Perché i bambini urlano

Mi colpisce sempre il sentire i bambini di oggi che giocano. Più che giocare, urlano emettendo acuti striduli che, ascoltandoli, fanno venire voglia di andare a vivere in alta montagna, lontani da tutti. Eppure anch’io ho dei figli e questi, quand’erano piccoli, non frantumavano i bicchieri di cristallo con le loro vocine stridule.

Perché, dunque, questa pseudo-patologia che opprime i bambini è così diffusa?
Per capirlo dobbiamo guardare al consumo di zucchero raffinato di inizio Novecento, che era su per giù di 1 chilo pro capite all’anno, e confrontarlo con l’esplosione di fine dello scorso secolo e dell’inizio del nuovo millennio: dai 50 ai 65 chili pro capite.
Lo zucchero raffinato (bianco) assunto in queste dosi – lo si trova ovunque, non solo nei dolci – distrugge il sistema nervoso e, relativamente, la capacità di giocare e produrre suoni armoniosi. Ma non è solo questo che fa lo zucchero in queste quantità: ingrassa, predispone a molte proliferazioni batteriche e fungine (vedi per esempio la sempre più presente infezione da Candida Albicans), riduce l’azione immunitaria dell’organismo, si deposita a livello epatico creando alcune problematiche, induce al diabete, dà irrequietezza, scarsa concentrazione (con problemi nello studio) e scariche di violenza ingiustificata.

Come ci si difende e come si difendono i nostri figli?
Innanzi tutto, evitando l’acquisto di zucchero raffinato e dei prodotti che lo contengono, preferendo tutto quello che contiene lo zucchero di canna biologico, ma in dosi molto ridotte.
Poi si inizia poco per volta una manovra di disintossicazione mediante il riso integrale, l’avena*, l’orzo*, il farro*, il kamut*, il mais, il grano saraceno e la quinoa accompagnati da verdure e proteine (formaggi e pesce per i non vegani, e legumi, anche trasformati, per i vegani).
Un posto di molta rilevanza lo ricopre la frutta di stagione, che contiene zuccheri naturali, acqua, sali minerali e piccole presenze proteiche.

[* Si noti che gli alimenti contrassegnati con l’asterisco contengono glutine, anche se in misura minore rispetto al grano, e andrebbero perciò evitati dai celiaci e dagli intolleranti a tale sostanza. ]

La colpa degli atteggiamenti non consoni dei bambini va attribuita quasi del tutto ai genitori o a chi li nutre, persone che in base alla regola superstiziosa del ”così fan tutti” dimostrano la loro ignoranza.
Se queste persone si prendessero la briga di studiare almeno un poco la nutrizione (e tra queste persone ci son fior di laureati, di medici etc), ci sarebbero più bambini felici.

In fine d’articolo come non ricordare che solo i veri e certificati prodotti biologici vengono ben digeriti e assimilati, e dunque trasformati in energia?
Per approfondire l’argomento, rimandiamo alla lettura dei libri “Nutrizione cosciente” e  “Alimentazione naturale tra sogno e realtà”, Settimocielo Edizioni.

Il sogno di un mondo nuovo

Mentre il mio corpo si rigirava nel letto, vivo ma incosciente, una parte di me sognava.

Ho sognato che gli uomini per magia erano diventati intelligenti ma non solo intelligenti… erano divenuti Esseri Morali!
Ho sognato che l’inganno, quello grande – e anche quelli piccoli – erano svaniti perché non servivano e non aiutavano nessuno.
Ho sognato che gli anziani non venivano truffati dai lestofanti e dallo Stato, ma venivano aiutati. Ed essi, gli anziani, in cambio davano lezioni di vita.
Ho sognato che non servivano più uffici, segretarie, capi, computer… e non c’erano più sportelli e file da fare.

Un progresso utopistico

Ho sognato, stanotte, che il Terzo Mondo non doveva più fuggire, ma poteva prosperare nelle sue Terre e non c’erano più scafisti, la gente non annegava, ma poteva cantare i suoi canti nelle sue case.
Nel mio sogno vedevo che nessun bambino sarebbe diventato da grande un soldato perché non c’erano più guerre da combattere.
Ho sognato che l’energia non veniva più dal petrolio o dall’atomo ma dal sole e dagli oceani e non c’erano più box auto, ma magazzini, e le persone camminavano, s’incontravano e ognuno si riconosceva nell’altro.
La scuola era cambiata, ed alunni e studenti ci andavano volentieri perché gli insegnanti e gli insegnamenti erano gioiosi e utili.

 

Desideri rivelati

C’erano anche pochi camion sulle strade, pochissimi perché finalmente le persone non compravano più cose inutili.
Ho sognato che nessuno inquinava più le terre, le acque e i cieli. Che più nessun animale veniva torturato, sfruttato, privato della sua libertà e poi ucciso per far godere il palato umano.
Sì, ho sognato che le persone si nutrivano di poco e quel poco era sano, quel poco era giusto ed era vero nutrimento, e nessuno era grasso o brutto.
Ho sognato che grazie al giusto cibo, non esistevano più intolleranze e almeno la metà delle malattie scomparivano grazie a quel cibo.
Ed era sempre grazie a quel cibo puro, frutto della terra, della luce, dell’aria e dell’assennato lavoro umano se non si uccidevano più gli animali, non giravano più tanti TIR, se il mondo era nuovamente pulito e gli esseri umani preferivano l’arte alla guerra.
Se il Mondo ora ospitava esseri morali lo doveva anche al cibo.

 

Un futuro possibile

Cos’è però il sogno quando non è cattiva digestione? Un presagio, una possibilità, una missione da compiere?
E se un sogno così non viene tradotto in realtà?

A volte mi chiedono quale sia la mia professione, e io rispondo: quella di difendere e diffondere il sogno finché non venga il tempo.

Nutrizione e responsabilità

Pianeta e organismo: averne cura con la nutrizione

Tu, io, noi: siamo i gestori della Terra.

Siamo noi i responsabili di tutto ciò che avviene nel mondo.
Se possiedo un’automobile devo controllare i livelli dell’acqua, dell’olio, la pressione degli pneumatici; devo far controllare periodicamente i freni e il motore, per poter viaggiare con una certa tranquillità. Naturalmente, non posso mettere gasolio in una macchina a benzina e viceversa…

Ecco che per quel che riguarda la proprietà delle cose, cerchiamo di averne un’accurata gestione, mentre la stessa accortezza non viene applicata da tutti quando si tratta di scegliere il proprio nutrimento.
Negli USA, ad esempio, a parte che nelle grandi città, quella che è la “dieta” ancor oggi in voga comprende principalmente carne e patate, mais, salse colorate e litri di dolci bibite gasate.
Moltissimi americani iniziano la giornata con hamburger o hot dog, più le immancabili patatine fritte. Poca o niente verdura, niente risotti, pasta e alimenti del genere.

Considerando che in America il transgenico è di casa e che l’alimentazione è ripetitiva, si possono facilmente immaginare la bellezza dei giovani e il rapido invecchiamento non appena vengono oltrepassati i 35/40 anni.
Questo fa sì che l’americano medio si ammali prima di un europeo e che viva di meno, a causa di un esubero di tumori, di infarti e di diabete. Povera America, privata di ogni sana tradizione dei suoi primi coloni europei!

 

Il biologico come scelta responsabile

Gli esempi riportati sopra ci introducono in un campo misterioso: quello dell’agricoltura, che è poi il campo che sostiene noi uomini e ogni animale non carnivoro.
Perché si parla di mistero? Perché quello che l’uomo fa della natura si ripercuote poi su l’uomo stesso.
Se noi introduciamo nel nostro organismo cibi contenenti agenti chimici o transgenici, questi vengono afferrati dalla corrente sanguigna, andando a inquinare ogni singola cellula.

Ciò avviene, però, anche a monte, nella coltivazione portata avanti con i sistemi appena accennati, che portano a erosioni della terra, acidificazione, danni incalcolabili al sistema idrogeologico e dunque, anche se indirettamente, anche alle correnti aeree che, scaldandosi o raffreddandosi troppo, creano gli uragani, i tornado e altri fenomeni che definiamo “catastrofici”.

 

Nutrire il corpo nutre lo spirito

Volendo spingerci più a fondo, potremmo dire che il pensiero umano risente e rispecchia le condizioni di tutte le cellule corporee, essendo anche il cervello parte dell’organismo.
Dunque, che tipo di pensieri potrà mai produrre un cervello inquinato? Potremmo rispondere così: un tale cervello svilupperà essenzialmente pensieri di tipo materialistico, individualistico e, quindi, fortemente legati al possesso.
Anche se esistono scuole che si prefiggono di favorire un pensiero libero da preconcetti e vie di pensiero che possono andare al di là del semplice e dozzinale materialismo, un pensiero libero e morale in realtà non si acquisisce senza tener conto del nutrimento.

Un vero e sano nutrimento può ripulire tutto l’organismo, cervello compreso, rendendo così quest’ultimo un buon strumento del quale poter disporre. Se è vero che la qualità di un violino può innalzare o sminuire le doti del violinista, così un cervello “sporco” non può dare pensieri puliti.
A cosa portano dei pensieri “sporchi”? A sbagliare, a gettare l’essenza umana nell’immondizia, a creare guerre, truffe, e ogni altro mal di Dio, compreso il terrorismo e ogni sorta di delitti, compresi quelli contro le donne, i bambini e gli animali.

Oggi ci troviamo in un immenso manicomio, pieno di persone “rispettabili ma non evolute”, “piene” – o “vuote” – di sé, che non guardano oltre la materia per scoprire quello che ci sta dietro.
Solo le persone cerebralmente e fisicamente libere dalle tossine potrebbero essere in grado di ristabilire un minimo di ordine in questo nostro immenso disordine.

Ecco perché è importante il cibo sano, biologico, senza dimenticare, naturalmente, una pedagogia diversa, per essere veramente uomini morali e liberi nel pensare, in modo che i nostri pensieri possano poi diventare azioni morali.

 

Viaggio a Dornach

Sul nostro piccolo pianeta si trovano molti punti di energia, punti nei quali le forze che scaturiscono dalla terra (minerali) si incontrano favorevolmente con quelle dell’acqua, del vento, del calore, della luce, del magnetismo e con quelle che arrivano dal cosmo.
Di solito questi punti sono conosciuti dalle persone che vivono vicine a tali emanazioni come luoghi salubri o santi o altro ancora.

Un passaggio dell'Eremitage a Dornach

Dornach e il Goetheanum, luogo straordinario

Vi sono, poi, dei punti dove l’uomo è intervenuto a supporto di tali forze, uno di questi punti lo troviamo a Dornach, nei pressi di Basilea, in Svizzera.
Già nei secoli e nei millenni, una parte della collina sovrastante Dornach e le sue vicinanze erano luogo di culto druidico, luogo di eremitaggio (l’eremitage – di cui un dettaglio è nella foto in alto – è un percorso fatto di laghetti e caverne dove nei tempi antichi dimoravano in meditazione degli eremiti) e di castelli (castello del Graal, castello del mago oscuro…)

Nei primi anni dello scorso secolo, un medico dentista, proprietario della collina, offrì tale terreno a Rudolf Steiner, affinché venisse edificato quell’edificio che porta il nome di Goetheanum, sede dell’Antroposofia Universale.
Il primo edificio venne dato alle fiamme dagli oppositori di Steiner, e poiché era interamente costruito in legno, fu completamente distrutto. Venne, allora, riedificato un secondo edificio, questa volta in cemento armato, totalmente diverso dal primo; un edificio organico – vivente – che lascia davvero senza fiato anche chi non conosce tutto il destino che lì si è raccolto. Nell’edificio e nei suoi dintorni si possono percepire tutte le forze sopra menzionate.

Parleremo ancora di Antroposofia, per suggerire come comprenderla meglio nelle sue mille sfaccettature dettate da un sano pensare, da un altrettanto sano sentire del cuore e da un sano senso di volontà, qui bastino brevi accenni ad alcuni concetti-chiave.

Biologico-Trieste-Settimocielo-Antroposofia

Uomo tripartito

Si individuano un polo della testa, un polo del ricambio (metabolismo) e, tra i due, un polo ritmico, costituito dai polmoni e dal cuore, per l’appunto organi che vivono direttamente nel ritmo.
Si hanno quindi: cervello (zona fredda); area mediana (zona temperata); area di fegato, intestino, milza, pancreas (zona calda).

Anche per quel che riguarda la situazione geografica possiamo vedere che il pensiero tende a svilupparsi di più al nord mentre al sud si pensa meno e al centro troviamo una certa armonia tra il polo del calore e quello del freddo.
Questa considerazione non è riferita all’Italia in particolare, ma all’intero globo, ma è interessante notare come ogni nazione abbia, un nord, un sud e una zona intermedia.

Uomo: unità triarticolata o essere quadripartito?

L’uomo è dunque un’unità triarticolata (si veda, in proposito, il volume Nutrizione Cosciente), ma è pure un essere quadripartito, poiché è fatto di corpo fisico, corpo della Vita (detto “eterico”), anima, Io superiore.

Anche la parte detta “astrale” o anima (anche se questa è una semplificazione) deve essere considerata come formata da tre parti o – meglio – da tre momenti evolutivi diversi: anima senziente (o anima primitiva), anima razionale (dotata di discernimento) e anima cosciente.
Di queste tre parti – che convivono nell’uomo, essendosele egli conquistate lungo i millenni, – l’ultima nata, quella adatta ai nostri tempi, non è quella che agisce senza pensare ( questo fa l’anima primitiva), né è quella che si ferma al mero raziocinio (il “2+2=4” del “qui mi conviene perché costa meno”), bensì che si eleva, che prende in sé la coscienza, intesa come scienza + amore.

L’antroposofia è una superstizione?

Occorre precisare subito, e tenere in debito conto, che l’Antroposofia indaga i misteri del cosmo, della natura e dell’essere umano, e non va contro la scienza ufficiale, anzi la amplifica, apportando elementi che il solo raziocinio (tipica piaga che presa da sola porta all’unilateralità) non è in grado di cogliere.
Anche le argomentazioni che sanno di religioso non appartengono, e non apparterranno mai, a nessuna confessione.
Quando l’antroposofia di Rudolf Steiner vi fa riferimento, è perché riconosce nell’uomo stesso (e non nei dogmi) un senso religioso che possiamo tradurre come un forte bisogno di sapere e di conoscere i misteri della vita.

Quando diede gli impulsi per una sana pedagogia, per una ampliata medicina, per un’agricoltura che non avveleni, e via dicendo, Steiner toccava argomenti che ai più potrebbero sembrare non inerenti al senso religioso insito in ogni uomo, ma è proprio questa rilettura dell’agricoltura (biodinamica), questa ampliata ed umanizzata medicina, questa libera pedagogia che può aiutare i bambini e ragazzi (e poi anche noi adulti) ad esprimere i propri talenti e, quindi, a formare una società che non può essere resa schiava, perché cosciente e libera nel senso migliore del termine

Questa nuova architettura organica, questa nuova forma di recitazione, di scultura, di pittura… sono proprio questi argomenti che fanno dell’uomo un “essere religioso”, nel senso più autentico di religere, che vuol dire “ricollegare”; si tratta, qui, di ricollegare l’uomo di oggi ad una sapienza antica per poi trasmutarla per il futuro, vuol dire riannodare i fili tra il divino e l’umano.

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Primi passi verso una sana libertà

Quello che si vorrebbe suggerire qui, per il momento, è di leggere almeno alcuni dei libri di Steiner, o dei suoi collaboratori, e di visitare il Goetheanum, approfittando di qualche giorno di vacanza.
Sarebbero giornate ben spese, giornate che potrebbero forse ispirarvi e modificare un qualcosa della vostra vita o delle vostre convinzioni.

Avendo questo sito carattere divulgativo e promozionale, precisiamo che molti testi di antroposofia sono tornati reperibili nel punto-vendita Centro Il Settimocielo (via San Giacomo in Monte 22, Trieste)

Il pensiero diventa cosciente

Centro-Settimocielo-Antroposofia-biodinamico[Photo Credits]

Quest’epoca – un’epoca che dura da molti secoli, ma in quest’articolo verrà preso in considerazione un tempo molto più piccolo – è senza dubbio un “momento” irripetibile, sia nel bene che nel male.

Già con Goethe e tutta una schiera di filosofi e pensatori si iniziò una ricerca che, sì, era già presente nei greci e in Sant’Agostino, ma non con l’intensità e le cognizioni acquisibili solo dalla fine del 1700. L’uomo – e, dalla fine dell’800 non più solo il pensatore, ma anche quello comune – iniziava a farsi concrete domande non solo sul lavoro e la famiglia, ma anche su chi l’uomo fosse e quali fossero i suoi compiti in seno alla Terra e alla società.

Al tempo nostro, queste domande sono divenute patrimonio dei più, mentre le risposte sembrano non ancora accessibili.

Nell’intervallo tra la domanda posta e la possibile risposta, molti, anzi moltissimi, hanno iniziato, se non ancora a pensare in modo realmente cosciente, almeno ad operare con rettitudine: troviamo ovunque associazioni che si occupano di ambientalismo, di cure naturali, di beneficenza.
I più poi, sono contrari alle guerre ed alla violenza in genere, tanto che anche la politica e le leggi si adeguano, anche se con clamorosi ritardi, alle richieste dei cittadini, alcune mute, altre vocianti.

Se ai giorni nostri esistono ancora tossicodipendenti, ultras e alcolisti, forse ciò è dovuto a una scuola troppo generica che è incapace di preparare alla vita.
Un esempio può chiarire: se una tal persona si iscrive a un corso di chitarra, lo fa perché ne è motivato; questa persona non si sognerebbe mai di “bluffare”, di studiare certi aspetti solo per un buon punteggio finale, poiché sa che, se non si applicherà al meglio, non potrà raggiungere la padronanza dello strumento e della teoria musicale che desidera.
Come biasimare, quindi, gli studenti che cercano di sfuggire allo stress di insegnamenti per lo più inutili e pesanti? Purtroppo, spesso questo fuggire  porta su strade insane e pericolose, fortemente antisociali.
Le colpe non vanno ricercate solo in un insegnamento bigotto (sfiorare appena Dante e continuare imperterriti con il Manzoni, il Foscolo e compagnia bella rappresenta la pigrizia della pubblica istruzione).

Il chitarrista che studia (e paga di tasca sua) avrà delle belle soddisfazioni e, mediante l’arte potrà sia svolgere un’azione sociale sia, in alcuni casi, sviluppare un pensiero più “armonico” e quindi più vicino al pensiero cosciente. Lo studente perseguitato dal voto, dalle interrogazioni, dall’imperizia di molti professori, diverrà via via sempre meno motivato, si stancherà, si abbasseranno pure le sue difese immunitarie e – sempre che non appartenga alla categoria degli antipatici e antisociali “secchioni” – cercherà distrazioni che, come già accennato, in certi casi lo allontaneranno tanto da un pensiero cosciente da farlo divenire alla fine un povero essere incosciente.

Ricordo ancora quando, a scuola, mentre la professoressa insegnava in modo pedante, degli argomenti pedanti anch’essi, io mi estraniavo e ascoltavo Hendrix o i Cream. Solo che in quella lontana preistoria tecnologica non vi erano degli “affarini” da 20 grammi, per potermi godere la mia musica, così posizionavo sotto il banco un pesante e ingombrantissimo registratore Geloso, e usavo non cuffiette o auricolari, bensì vere e proprie cuffie, abilmente celate dai lunghi capelli.
Questa reazione mi ha permesso di sviluppare un buon senso della libertà ed una tendenza alla ricerca che purtroppo non ho trovato in quelli che furono i miei compagni.

Un pensiero cosciente deve partire da un’intima ricerca, non deve fermarsi ai dogmi dati da alcuni filosofi.
Un pensiero cosciente deve essere però prima ancora un pensiero libero, indipendente ma socialmente morale.

La vita è enorme ed enormi sono le possibilità insite in essa.
La scuola e l’attuale società fanno della vita qualcosa di piccolo e meschino: bisogna conseguire un diploma, poi occorre una laurea, poi la specializzazione… e siamo quasi al pensionamento.
Se la scuola o la facoltà scelta non corrispondono o non corrispondono più ai nostri sogni, ci troveremo adulti e tristi, adulti e insoddisfatti o forse solamente adulti, cioè responsabili davanti alle leggi ma non all’enormità della vita.

Qualsiasi sia la fede, la preferenza politica e tutto il resto, mi piace rivalutare le mie scelte e osservare se sono ancora d’accordo con quello in cui credevo.
È,  a mio avviso, un buon esercizio che può aiutare. Naturalmente dopo aver rivalutato le proprie scelte, occorre sviluppare la spregiudicatezza (coraggio) di tagliare fuori di noi tutto ciò che più non condividiamo, altrimenti il tutto diviene un continuo farsi male.